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La strategia Antirumours

By 3 Marzo 2021Marzo 10th, 2021ICEI, Notizie

La Strategia Antirumours è un processo a lungo termine di cambiamento sociale. Il suo obiettivo principale è il contrasto dei pregiudizi e dei rumour che ostacolano l’interazione positiva e la coesione sociale e sono la base di atteggiamenti discriminatori e razzisti. Ma che cos’è un rumour? Letteralmente si potrebbe tradurlo come diceria/voce, si tratta sostanzialmente di una dichiarazione trasmessa per passaparola a cui le persone prestano fede pur non essendo presente alcun elemento di prova certo. Il perno centrale di questa definizione è che le persone accettano per vero un rumour in assenza di prove concrete.

Basi teoriche della Strategia Antirumours

I rumour si trovano alla base della piramide dell’odio, a partire da essi ci può essere un’evoluzione che, passando per gli stereotipi e i pregiudizi, arriva ad azioni concrete come le discriminazioni e i crimini d’odio. La Strategia Antirumours opera alla base di questa piramide: attraverso un atteggiamento non giudicante, le persone vengono stimolate a sviluppare un pensiero critico così da bloccare sul nascere questa spirale d’odio.

Ma come funziona un rumour? Durante la seconda guerra mondiale due psicologi, Gordon Allport e Leo Postman, studiarono i rumour collegati alla guerra ed elaborarono una formula matematica per descriverne il funzionamento:

R = i x A

Dove A è il livello di ambiguità o incertezza della diceria mentre i è la rilevanza che l’ascoltatore vi attribuisce. La portata e la forza di un rumour, quindi, sono proporzionali all’ambiguità che circonda la diceria e alla rilevanza del contenuto per i singoli individui coinvolti.

Per questo motivo, per contrastare un rumour non è sufficiente negarlo, in quanto questo non elimina né la sua importanza né la sua ambiguità. È necessario quindi pensare ad una comunicazione strutturata in grado si sviluppare un pensiero critico affinché l’ascoltatore prenda in considerazione ragioni e visioni alternative. La comunicazione antirumours deve quindi essere basata su:

  • Valorizzazione dell’interlocutore.
  • Non-vittimizzazione dei soggetti target.
  • Non-colpevolezza dei gruppi coinvolti.

Se una comunicazione antirumours viene effettuata in maniera efficace la formula vista in precedenza risulterà così modificata:

R = (i x A)/C

In questo caso è lo spirito critico che, formatosi grazie ad un’efficace comunicazione antirumours, corrisponde ad un indebolimento del rumour. Tanto maggiore è lo spirito critico di una persona tanto maggiore sarà il suo effetto smorzante sul rumour, arrivando addirittura a fermarlo completamente.

Strategia Antirumours

Elementi chiave di una Strategia Antirumours di successo

Una Strategia Antirumours deve necessariamente fare affidamento su cinque caratteristiche principali.  La specificità dei contesti locali potrebbe rendere necessario porre l’accento su una caratteristica piuttosto che su un’altra, ma ognuno di questi elementi serve da base teorica ed è necessario per creare una Strategia Antirumours di successo.

Un primo elemento fondamentale è l’assunzione d’impegno da parte delle istituzioni politiche. Infatti, per poter funzionare correttamente, una strategia ha bisogno di un’ampia rete di attori sociali che possano cooperare su un progetto a lungo termine. Ciò non è possibile senza il sostegno delle istituzioni politiche.

Un secondo elemento importante è quello dell’impegno e della partecipazione, non solo delle istituzioni politiche e dei suoi funzionari, ma anche di diversi esponenti della società civile. Combattere e decostruire i rumours è un processo multidimensionale complesso di cui non può farsi carico solamente l’amministrazione cittadina. Per questo motivo è importante avere dei preziosi alleati così da rendere la Strategia Antirumours efficace e sostenibile.

Nella progettazione di una Strategia Antirumours è inoltre importante scegliere il pubblico di riferimento. Più nello specifico non si punterà alle persone più impegnate nella lotta alle discriminazione né ai razzisti dichiarati, ma l’obiettivo della strategia sarà sensibilizzare coloro che si trovano fra questi due estremi: la cosiddetta maggioranza ambivalente. Questa maggioranza non si direttamente tirata in causa quando vengono denunciati atteggiamenti potenzialmente discriminatori e quindi presta poca attenzione a campagne esplicitamente antirazziste, per esempio. Affrontando il singolo rumour, invece, si riesce ad ottenere maggiore attenzione in quanto le persone riconoscono di usare, o addirittura credere in alcuni di questi rumours. Nel parlare a questa maggioranza ambivalente è importante evitare di cadere nell’errore di adottare un atteggiamento giudicante e lanciare condanne dall’alto di una presunta superiorità morale. Il messaggio che l’approccio Antirumours mira a veicolare è un altro: nessuno di noi è immune ai rumours o ai pregiudizi, riconoscerlo è un punto di partenza fondamentale per il successo della Strategia Antirumours.

L’obiettivo principale della Strategia Antirumours è sensibilizzare la popolazione, per ottenere ciò sono fondamentali due caratteristiche: creatività e innovazione a tutti i livelli. Inoltre, se le persone vivono un’esperienza in grado di emozionarli e motivarli, saranno invogliate ad assumere un ruolo attivo in questo processo.

Infine, è importante sottolineare come la progettazione e l’implementazione di una Strategia Antirumours sia un processo tutt’altro che facile. Per evitare errori che potrebbero causare risultati imprevisti, come ad esempio rafforzare rumours e pregiudizi, è importante introdurre un processo di valutazione. La valutazione deve essere svolta in maniera seria e rigorosa fin dall’inizio dei lavori, questo permetterà un maggiore controllo sulle attività svolte e consentirà di evitare, o comunque limitare, effetti indesiderati non inizialmente previsti.

L’antirumours in Italia

Come abbiamo visto, l’approccio anti-rumours ci fa riflettere sul modo in cui gli stereotipi e i pregiudizi si diffondono e si consolidano e sulla loro natura complessa e multidimensionale. Nessuno di noi ne è immune e siamo tutti portatori di rumours.

La Strategia Antirumours si rivela quindi fondamentale per scardinare il linguaggio d’odio sempre più diffuso nella nostra società. Soprattutto in questo momento storico in cui il linguaggio violento, offensivo e spregiudicato è spesso “normalizzato” perfino nella sfera pubblica.

In Italia ICEI, coordinatore tecnico della Rete delle Città del Dialogo, ha già realizzato 20 formazioni anti-rumours in diverse regioni (Lombardia, Piemonte, Sicilia, Sardegna e Lazio) lavorando a stretto contatto con scuole, Comuni, associazioni e attivisti.

Vuoi saperne di più? Contattaci e scopri il manuale Antirumours e il manuale sull’Antirumours a scuola!