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Antirazzismo bene comune

By 9 Aprile 2021Notizie

Lo scorso marzo il Comune di Torino e 58 esponenti della società civile hanno firmato il “Patto dei Beni Comuni per Torino Antirazzista”. Si tratta di un documento unico in Italia che, basandosi sull’idea dell’antirazzismo come bene comune, vuole proporre una strategia coordinata per la lotta alle discriminazioni.

Il percorso che ha portato a questo importante risultato è iniziato nel marzo 2020 con l’approvazione di una delibera che equiparava l’antirazzismo ad altri beni comuni, come l’acqua o i parchi. Il razzismo, infatti, non riguarda solo le persone che lo subiscono, ma è un problema che coinvolge la società nel suo complesso e noi cittadini in prima persona. Per ottenere una società più equa e giusta è importante che ognuno di noi faccia la propria parte, senza voltare le spalle di fronte alle ingiustizie e alle discriminazioni.

Obiettivi del piano

Il “Patto dei Beni Comuni per Torino Antirazzista”, nello specifico, si pone due obiettivi. Innanzitutto contrastare ogni forma di razzismo individuale, istituzionale, strutturale e storico; in secondo luogo garantire a tutti i cittadini un equo e paritario accesso alla vita politica, culturale, sociale ed economica della città. Si tratta di obiettivi importanti e ambiziosi che potranno essere raggiunti solamente con un approccio coordinato e strategico, e con la collaborazione di tutte le persone e gli enti coinvolti nel progetto.

Per completare questi obiettivo la Città di Torino e gli esponenti della società civile coinvolti nel progetto, si impegnano a:

  • Realizzare eventi ed iniziative in ambito interculturale e antirazzista, restituendo voce alle persone e alle comunità che subiscono quotidianamente varie forme di discriminazione.
  • Fornire strumenti e orientamento per l’accesso ai beni e ai servizi cittadini. Con particolare riferimento ai servizi anagrafici e civici, ai bandi di concessione di spazi comunali, e alla salute con una prospettiva di genere.
  • Formare i/le dipendenti della Città e operatori/operatrici e volontari/e dei soggetti civici.
  • Creare tavoli di confronto e di scambio nell’ambito dell’educazione ai diritti umani e al contrasto alle discriminazioni.
  • Ideare e rendere visibili spazi sicuri liberi da razzismo, fascismo e sessismo.
  • Co-progettare e cercare fondi e finanziamenti per l’implementazione di attività e progetti.

Per gestire e coordinare le attività in maniera condivisa, Comune e Soggetti civici costituiranno un Tavolo di lavoro permanente. Non sarà soltanto uno strumento per la valutazione dei progressi del Patto, ma anche un vero e proprio spazio di confronto e di indirizzo per le politiche pubbliche.

Anche la Rete delle Città del Dialogo riconosce l’importanza dell’antirazzismo come bene comune. Siamo quindi orgogliosi che un comune facente parte della Rete sia la prima città italiana a intraprendere un’iniziativa di questo tipo.

Seguiremo con vivo interesse gli sviluppi di questo bellissimo progetto!